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Se per descrivere l'opera di Enzo Cheli fosse lecito adottare una metafora, nessuna sarebbe migliore di quella del constant gardener: che ha seguito senza sosta le vicende della Costituzione, ha individuato i fattori che l'hanno aiutata ad attecchire, ha cercato ricette per irrobustirla. Che è rimasto consapevole dei difetti dai quali sin dall'origine era indebolita e delle minacce provenienti dall'ambiente nel quale era destinata a crescere. A differenza di altri, ha saputo esaminare con rara acutezza e con originalità tutti gli organi che sono stati protagonisti: dapprima il Governo, poi il Capo dello stato, il Parlamento nella fase della centralità, e infine il giudice costituzionale. In contrappunto costante con questi temi l'Autore ha tenuto il polso della società civile dedicandosi alla libertà più complessa e più ricca di implicazioni per il sistema democratico, la libertà di manifestazione del pensiero. Gli scritti che vengono ora pubblicati completano l'itinerario segnato dai volumi, svelando come in un taccuino di appunti quotidiani i percorsi tentati, le idee coltivate, le prospettive considerate desiderabili.